Rugby Vallecamonica: Le donne del rugby e le mamme del rugby

Una mamma del rugby ci fa sapere dal forum che: <<il rugby è davvero una sport straordinario nonostante fango, botte e sbucciature, te lo dice la madre non di un ragazzino ma di una RAGAZZINA che ama questo sport sopra ogni altra cosa e che darebbe l’anima pur di poter giocare tutte le domeniche>>.  

In queste poche righe c’è tutta la forza che solo una madre sa esprimere. C’è qualcosa di “mistico” nel sentimento materno, di assoluto e di infinito. Quando parla una madre a parlare è la forza della vita e le tre righe qui sopra dicono tutto. Noi ne siamo convinti per molti versi le donne hanno una marcia in più, noi confidiamo molto nelle donne per indirizzare la nostra società verso un futuro di coesistenza pacifica, di equità e pace. Questa premessa era d’obbligo.

Detto questo noi non possiamo che sostenere con tutte l’energia di cui disponiamo l’impegno delle donne nel rugby. Vogliamo rispondere direttamente alla Mamma che ci scrive offrendo la nostra disponibilità per seguire e raccontare (anche in video) la squadra femminile del Rugby Valle Camonica.  

Anche nel contesto dello sport femminile il rugby ha molto da dire. Il nostro sport affronta da sempre tutti i tabù culturali e sociali che in un modo o nell’altro limitano la liberta dell’individuo. Per libertà intendiamo la circostanza ideale nella quale un individuo è messo in condizione di poter esprime il meglio di sé ed auto realizzarsi. Il rugby è per sua natura contro tutto ciò che limita il processo di auto determinazione.

Il rugby è per sua natura uno sport che unisce, che include, in una squadra tutti trovano posto: gli alti, i bassi, i grassi i magri: c’è un ruolo per tutti. Esistono anche importanti esperienze di tornei internazionali di rugbisti in sedia a rotelle.  Il rugby ha sgretolato l’abominio dell’Apartheid in Sud Africa (vedi il nostro articolo a riguardo), ha tenuto unita l’Irlanda (approfondisci l’argomento), sta affrontando il tabù dell’omosessualità ed ora affronta con grande determinazione il problema della discriminazione sessuale operata dagli uomini sulle donne. Lo fa però senza sventolare bandiere ideologiche, semplicemente prende atto di un’emergenza sociale e si adopera per porvi rimedio. Attenzione, non parliamo del rugby come di un’entità astratta ma di persone in carne ed ossa che sono, ad esempio: la federazione italiana di rugby (la FIR), società, giocatori professionisti e dilettanti. Sta di fatto che il rugby sta diventando sempre più anche un gioco femminile.

In molti si adoperano per dare una mano all’emergente mondo del rugby femminile ma la verità è che sono proprio loro, le donne, le artefici di questa nuova tendenza. In certi campi, soprattutto nel Sud Italia, nei piccoli paesi di provincia, ci sono piccoli gruppetti di eroine che lottano per affermare il loro diritto di praticare liberamente uno sport rischiando anche di incorrere nella moderna caccia alle streghe fatta di scherno ed emarginazione sociale. Ricordiamo a tale proposito che venerdì 1° febbraio 2008 la nazionale italiana femminile aprirà il 6 nazioni con l’incontro Irlanda-Italia.

In una recente intervista apparsa su Repubblica Michela Tondinelli, mediano di apertura della Benetton, afferma: <<Le belle sono belle e le brutte brutte. C’è chi ha figli e chi è ‘maschile’. Ma perché, gli altri sport non tolgono femminilità? Andate a vedere le botte che si danno in una partita di basket”. Daniela Gini capitana della Red&Blu le fa eco: << So soltanto che giocare vuol dire avere coraggio, mettersi alla prova, accettare le sfide. E poi ci piace il contatto fisico>>. Ora non resta che seguire al Sei Nazioni questa nostra Nazionale femminile, sostenendole ricordandoci che la squadra femminile ottiene ben poche sponsorizzazioni. Affermano di essere le “le più povere delle povere”, non possono nemmeno permettersi un ritiro più lungo di una settimana, ma non se ne lamentano ed anzi ricordano che anche la Nazionale maschile era messa nelle stesse condizioni e che anche per i maschi il cambio di tendenza è avvenuto solo negli ultimi 5 anni con l’interessamento di importanti sponsor. Appuntamento biondi al primo gennaio quando il cielo d’Irlanda si tingerà di rosa.  

Un fimato da YouTube

2 Risposte

  1. […] Rugby Vallecamonica: Le donne del rugby e le mamme del rugby Pubblicato il Gennaio 30, 2008 di flexvideo Una mamma del rugby ci fa sapere dal forum che: <<il rugby è davvero una sport straordinario nonostante fango, botte e sbucciature, te lo dice la madre non di un ragazzino ma di una RAGAZZINA che ama questo sport sopra ogni altra cosa e che darebbe l’anima pur di poter giocare tutte le domeniche>>.  In queste poche righe c’è tutta la forza che solo una madre sa esprimere. C’è qualcosa di “mistico” nel sentimento materno, di assoluto e di infinito. Quando parla una madre a parlare è la forza della vita e le tre righe qui sopra dicono tutto. Continua >> […]

  2. […] mamma del rugby, non ripetiamo ora quanto già detto ma vi invitiamo a leggere l’articolo (clicca qui). In un momento di relax abbiamo rivisto i volti delle giovanili: ragazzi robusti, ragazzi magri, […]

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